
Casi studio: markup strutturato contenente spam
Il post di oggi mira a esporre un caso di penalizzazione manuale, con segnalazione in Search Console, di uno dei miei siti web. Come è possibile vedere nell’immagine, l’azione manuale condotta da Google è stata motivata dall’implementazione di tecniche di markup strutturato contenente spam. Dunque un comportamento in violazione delle Linee Guide di Google stesso sui dati strutturati.
Nel caso in questione non c’è voluto molto a identificare il problema e risolverlo. Questo post però, può magari essere d’aiuto ad altri a non incappare nello stesso inconveniente. La problematica che ha fatto scattare l’azione manuale di Big G andava ricercata nei dati strutturati relativi alle recensioni/valutazioni (le stelline che compaiono in serp).
Come (non) inserire i rich snippet di rating sul tuo sito
Vediamo quindi un errore da non commettere quando si inseriscono i rich snippet relativi al rating. Nel sito in questione avevo inserito le stelline di rating sia negli articoli che nelle pagine. Mentre però per gli articoli, queste erano ben visibili agli utenti che potevano anche votare il post (assegnando da una a cinque stelline), diverso era il caso per le pagine.
Nelle pagine del sito web infatti, le stelline di valutazione non erano visibili agli utenti che atterravano sulla pagina stessa. Essendo state implementate però, comparivano regolarmente in serp, nella classica posizione tra il titolo e la meta description.
Dunque la fattispecie che si è configurata sarebbe quella di utilizzo di tecniche di markup dei contenuti non visibili agli utenti (oltreché anche fuorvianti). Ciò ha fatto scattare la mannaia di Google sui dati strutturati del sito web.
Ho notato che utilizzare i rich snippet di rating (assegnandosi ovviamente il massimo dei voti), senza mostrare le stelline lato utente è una tecnica abbastanza diffusa. Occorre quindi iniziare a prestare maggiore attenzione.
Le conseguenze dell’azione manuale
Dall’azione manuale attuata da Google non ho notato conseguenze sul posizionamento in serp del sito web. La penalizzazione dunque si è tradotta solamente nella “rimozione” dei dati strutturati associati al sito stesso (come accennato anche nella mail di segnalazione dell’intervento manuale). Certamente delle stelline di valutazione, più arduo identificare se anche altri dati strutturati hanno subito la stessa sorte.
Riconsiderazione dell’azione manuale
Una volta identificato il problema, ho provveduto rapidamente a risolverlo e a inoltrare richiesta di riconsiderazione a Google. Dopo solo tre giorni di attesa ho ricevuto la mai di accettazione della richiesta (come è possibile vedere dall’immagine seguente). Il giorno dopo l’arrivo della mail la nota di penalizzazione è scomparsa anche in Search Console.
Dunque tutto è bene ciò che finisce bene. Il caso in questione, oltre a mostrare come non inserire i dati strutturati in un sito web, dimostra una volta in più, come a Google non piace quando presenti elementi differenti agli utenti rispetto che al motore di ricerca.
Se vuoi aggiungere qualcosa all’argomento markup strutturato contenente spam (o conosci casi studio simili), puoi farlo commentando il post o proponendo un articolo apposito.